Nel giugno 2024 è stata sottoscritta una convenzione tra la Biblioteca Universitaria Alessandrina e l’Istituto Comprensivo Fratelli Bandiera in base alla quale, ai sensi dell’art. 44 del Codice dei Beni Culturali, tutta la documentazione amministrativa concernente il maestro Alberto Manzi, docente presso la Scuola dal 1954 al 1987, è stata depositata presso la Biblioteca a fini di salvaguardia, conservazione e valorizzazione. In tal modo i medesimi documenti, trasferiti da un archivio di deposito a quello che può essere considerato un archivio storico, essendo stata resa possibile la pubblica fruizione grazie ad operazioni di completa digitalizzazione, hanno acquisito il valore di beni culturali, divenendo a tutti gli effetti parte della memoria di un più vasto contesto storico culturale.
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Il percorso espositivo
Grazie alla collaborazione scientifica del Centro Alberto Manzi di Bologna, che ha fornito il materiale informatico necessario alla realizzazione dei pannelli esplicativi che accompagnano il percorso della mostra, la Biblioteca Alessandrina ha allestito una parte delle bacheche con il materiale documentario originale proveniente dalla scuola Fratelli Bandiera presso la quale il maestro Manzi ha insegnato per tutta la sua carriera di docente.
All’interno di tale documentazione spiccano paradossalmente i registri scolastici, sui quali pochissime sono le annotazioni, dal momento che Manzi si è sempre dichiarato contrario ad esprimere voti o giudizi perché convinto che la crescita intellettuale di un bambino fosse un fenomeno estremamente complesso e soprattutto sempre in divenire, tale, comunque, da non poter essere giudicato o qualificato rigidamente. Ricorrente nei suoi registri di classe la frase:
“Tutto il lavoro è impostato sul principio: il Maestro non può insegnare pensieri ma deve insegnare a pensare” (Kant)
Manzi, dotato di una grande intelligenza comunicativa oltre che di un’eccellente preparazione pedagogica, ha sempre voluto mettere il suo sapere a disposizione degli studenti, laddove intendeva il sapere come educazione a pensare: il ragionamento, le parole, i colori, la musica, il gioco stesso potevano diventare nelle sue mani strumenti di cambiamento rivoluzionario a scuola, all’interno dei libri e nella realtà.
La Biblioteca Alessandrina ha inoltre reperito sul mercato antiquario un ricco numero di opere scritte dal maestro Manzi, che vengono esposte in mostra per render conto della sua produzione bibliografica: Orzowei, El loco, La luna nelle baracche, Animali grandi, piccoli, così così, Il filo d’erba, Storie senza tempo ed altre ancora, molte delle quali nella prima edizione.
Nella terza sezione della mostra sono stati esposti alcuni documenti (atti amministrativi, decreti, note…) dai quali emerge l’uomo Alberto Manzi: i suoi ideali ed i principi a cui si atteneva con grande coerenza e che lo misero anche in difficili condizioni, come nel momento in cui fu sospeso dall’insegnamento per le sue scelte didattiche contro-corrente. Dai documenti si evince altresì il profondo rispetto e l’incondizionato appoggio che il maestro Manzi offriva alle famiglie dei suoi scolari, che sempre appoggiarono il suo metodo di insegnamento, sebbene contestato e criticato dai dirigenti scolastici. Appoggio di cui c’è prova nelle lettere sottoscritte dai genitori delle intere classi.
Interessante anche la nota con la quale la Dirigente scolastica iscrive il maestro Manzi al provino per la trasmissione Rai “Non è mai troppo tardi”, in quanto foriera di grandi innovazioni e sviluppi.
Antesignano delle operazioni che al giorno d’oggi vengono inserite nel programma “Terza missione” dei vari Atenei, il maestro Manzi ha ispirato la Biblioteca Alessandrina alla creazione di un podcast, per ora dedicato alla lettura del romanzo “Orzowei”, ma la cui piattaforma sarà poi disponibile per la trasformazione in file di audio-ascolto di articoli indicati da vari docenti della Università Sapienza per la facilitazione del percorso di studi di studenti con DSA.
Nelle postazioni multimediali sono infine fruibili alcuni filmati di ex studenti e colleghi del maestro Manzi che hanno a loro volta voluto lasciare un documento di memoria, raccontando la loro storia e ricordandone gli insegnamenti con grande affetto e gratitudine.
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Crediti
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Progetto espositivo e allestimento mostra:
Chiara Faia (freelance conservator), Enrica Lozzi
Sito e contenuti digitali:
CoperArte
Pannelli:
Centro Alberto Manzi, Bologna
Brochure:
Maurizio Rapetti
Si ringraziano: il personale della Biblioteca Universitaria Alessandrina, la Scuola Fratelli Bandiera e la maestra Titti